Quercus cerris L.

Fagaceae - Cerro, Cerru


Albero caducifoglio alto fino a 25-30 m, raramente a portamento arbustivo, a tronco dritto e slanciato, molto ramificato, con chioma ampia e ovale, non molto compatta. La corteccia è spessa, dura, grigia, con profonde e irregolari screpolature che separano piccole placche a contorno rossastro; i rami giovani sono tomentosi. Le foglie sono semplici, alterne, piuttosto coriacee e molto ruvide su ambo le facce. Seccano in autunno ma spesso cadono nella primavera successiva. La specie è monoica: i fiori sono unisessuali: i maschili sono riuniti in amenti penduli, poco compatti, i femminili sono solitari o in gruppi di 2-5. Le ghiande sono ovato-allungate, dal tipico aspetto “arricciato” che le differenzia dalle altre querce.












Fiorisce ad aprile-maggio; le ghiande maturano a settembre-ottobre dell’ anno seguente. Predilige i suoli argillosi o tufacei profondi e non teme il ristagno d’acqua. Forma boschi puri o misti con altre latifoglie nella fascia generalmente posta al di sopra di quella della roverella, con limiti altitudinali intorno ai 1300 m.








Poco comune, si riscontra nella zona di Prato Lonaro misto a roverella fino a 1300 m verso Casamaina e nella zona di Cerasolo in bosco soggetto ad uso civico.








Il legno, duro e di tonalità roseo-violacea, è impiegato soprattutto per traverse ferroviarie. E’ un buon combustibile e fornisce ottimo carbone.










foto Enzo De Santis

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