Ulmus minor Mill. subsp. minor
Ulmaceae - Olmo campestre, Urmu
Albero caducifoglio, molto longevo, alto fino a 30 m e
oltre, a volte con portamento arbustivo; tronco robusto, molto
ramificato e con corteccia spessa, grigio-bruna, solcata
longitudinalmente; la chioma è alta e tondeggiante. Le foglie
sono alterne, superiormente lucide, verde-scuro, inferiormente più
chiare. I fiori, poco evidenti, sono bisessuali e
sbocciano prima della comparsa delle foglie. Il frutto
è una samara di forma obovata-rotonda.
Fiorisce a marzo-aprile, i frutti maturano in
aprile-maggio. La fruttificazione è abbondante, ma la germinabilità
dei semi è bassa. L’olmo comune predilige suoli profondi, freschi, e
fertili, ma vive bene anche su quelli argillosi fino a 1000 m circa
di altitudine.
Comune. L’olmo è diffuso in tutto il territorio lucolano fino ai 1200 m. Fortemente attaccata dalla graziosi che è un parassitismo combinato fra un insetto (ceratocystis ulmi) e un fungo (tracheo micosi). Esemplari di oltre 20 cm di diametro, sono da considerare poco comuni se non rari. Dal 2000 si nota una discreta attenuazione dei parassiti proseguita anche nel 2001 e nel 2002 tanto che sono stati osservati solo sporadici esemplari attaccati dai due parassiti simbionti.
Il legno, semiduro, di facile lavorazione e di elevata resistenza e durata, è impiegato nella costruzione in luoghi umidi, per pezzi sottoposti a forte attrito, per costruzioni navali ecc. E’ un combustibile mediocre, la corteccia contiene tannini ed è capace di colorare di giallo i tessuti; il suo infuso è astringente. Le foglie erano considerate un ottimo foraggio utile per favorire la secrezione lattea nelle pecore e nelle vacche.
foto Enzo De Santis
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