Viscum album L. subsp. album
Santalaceae - Vischio comune, Vischiu
Arbusto dioico emiparassita sempreverde, lungo fino a 70-80
cm, molto ramificato, di aspetto globoso, eretto o più o meno
pendulo. I rami sono verdi, cilindrici, biforcati e ingrossati ai
nodi. Le foglie sono sempreverdi, opposte,
lanceolate-spatolate e coriacee. I fiori sono
piccoli, verdicci, riuniti in fascetti. Il frutto è
una bacca sferica, bianco-perlacea, di 5-10 mm di diametro.
Fiorisce da marzo a maggio e i frutti maturano a
novembre-dicembre. Vive da emiparassita, come il vischio quercino,
sui rami di vari alberi e arbusti. La diffusione dei semi è affidata
agli uccelli che si nutrono delle sue bacche e che li depongono
direttamente sfregandosi il becco sui rami o indirettamente tramite
gli escrementi.
Comune. Diffuso a zone specialmente su mandorli, meli e robinia. Sono stati riscontrati casi di emofitismo anche sulle piante di rosa canina. Particolarmente invasivo e dannoso alle piante di mele lungo il Rio sotto l’abitato di Prata e Casavecchia.
Tossica. I frutti sono tossici. Conosciuta nella medicina popolare per le sue proprietà ipotensive e diuretiche. E’ offerta come pianta augurale e propiziatrice, grazie alla tradizione che la indica capace di allontanare i malefizi; di qui l’usanza nordica di offrire il vischio all’inizio dell’anno. I nostri avi, con i decotti di foglie e rami facevano impacchi per curare i geloni.
foto Enzo De Santis
foto Rossano Soldati
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