ITINERARI NATURALISTICI

La Valle del Puzzillo e il Costone - Testi e foto di Enzo De Santis


 

Il momento migliore per entrare nella Valle del Puzzilo dalla Valleona è quando il sole, sorgendo da dietro la cresta di Serralunga, infila i suoi raggi fra la Cimata di Pezza ed il Puzzillo ed illumina, in tutta la sua bellezza, la parete di Vena Stellante

La Valle del Puzzillo si estende diagonalmente lungo l'asse Nord-est Sud-ovest, è lunga circa 3 km e larga in media circa 1,5 km. Dai 1750 m di quota della parte iniziale si sale gradualmente fino ai 2100 metri del rifugio Sebastiani e ai 2271 metri della cima orientale del Costone

Tutte le cime che fanno da corona alla valle superano i 2000 metri di quota.

La sterrata che dalla Val leona sale verso il valico a 1770 metri di quota che immette nella Valle del Puzzillo

La Valle del Puzzillo e, al centro, la parete del Costone, Vena stellante

Sotto, due immagini della valle all'inizio e alla fine dell'estate

Cominciamo con le piante che si possono trovare nel fondovalle o salendo appena verso il margine dei macereti

Nepeta nuda

Colchicum alpinum subsp. parvulum, endemica

Altra pianta endemica, il Cynoglossum magellense

Inula montana

Globularia meridionalis dal curioso nome comune: vedovella appenninica

Lilium bulbiferum subsp. croceum, specie protetta da legge regionale perché a rischio estinzione per la raccolta indiscrimimata

Linum capitatum subsp. serrulatum

una piccola valletta con Gentiana lutea, specie protetta da una legge regionale

La Cimata di Pezza in controluce

l'Aster alpinus, indubbiamente un bel fiore. Viene usato anche come pianta ornamentale nei giardini rocciosi

Brassica gravinae, specie subendemica non molto frequente

Dactylorhiza sambucina, una orchidea molto comune nei prati e nelle radure soleggiate

Doronicum columnae

 

un bel gruppetto di un'altra orchidea molto comune, la Gymnadenia conospea 

Euphrasia salisburgensis

 

Linaria purpurea, endemica 

Cyanus triumfettii, di solito non cresce oltre i 1400 metri di altitudine ma nell'Italia centro-meridionale arriva fino a 1800 metri.

Achillea barrelieri subsp. barrelieri, specie subendemica

Centaurea ambigua, endemica

Klasea nudicaulis

La Orchis spitzelii, qui sotto,  è una orchidea molto rara in Italia, con un areale molto frammentato. A Lucoli è stata osservata in tre posti diversi e solo in un caso con più di due esemplari.

 

Gentiana dinarica 

Dryas octopetala, specie pioniera che con il suo apparato radicale colonizza terreni instabili e macereti 

un'altra specie protetta perchè minacciata dalla raccolta indiscrimitata, il Lilium martagon

Dactylorhiza viridis, una orchidea poco appariscente ma che sopporta temperature anche molto basse

Orchis pallens, molto appariscente a differenza della precedente

Draba aizoides 

Thlaspi stylosum, specie endemica dell'Appennino centrale

Pulsatilla alpina subsp. millefoliata, specie protetta

il M. Puzzillo visto dalla parte alta della Valle

La cresta del Costone

Questa orchidea, del genere Dactylorhiza, è ancora indeterminata. Incontrata una sola volta fra le macchie di ginepro a ridosso dei macereti sotto la Cimata di Pezza.

Saxifraga exarata subsp. ampullacea, endemica dell'Appennino centro-meridionale

Heliosperma pusillum 

Sedum atratum

Saxifraga callosa, bella e vistosa sassifraga che colonizza le rupi e rocce calcareee

Sempervivum riccii, endemica dell'Appennino centrale.

Sul margine della Fossa del Puzzillo

Galium magellense, endemica dell'Appennino centro-meridionale

Scorzoneroides montana

Arenaria bertoloni endemica

Semervivum arachnoideum

Daphne mezereum, specie protetta. E' una pianta tossica in tutte le sue parti, mortale per quanto riguarda le bacche e i semi

Il valico di Morretano e, a destra, il M. Puzzillo

Daphne oleoides, pianta tossica

Sorbus chamaemespilus

Al centro della valle si notano ogni tanto i campi carreggiati, tipiche formazioni rocciose in cui l'acqua meteorica corrode le rocce calcaree formando scanalature, solchi o crepacci

Aiuole naturali per questo Helianthemum sp.

 

sarà quello di prima?... avevo l'impressione di essere osservato quel giorno

Arctostaphylos uva-ursi, l'uva ursina

Antyllis montana subsp. jaquinii

Asperula cynanchica subsp. neglecta, specie endemica dell'Appennino centrale

Linum alpinum 

Bellidiastrum michelii, una bella margaritona

Pedicularis tuberosa

Valeriana montana

Silene ciliata subsp. graefferi

Stachys alopecuros subsp. divulsa, specie endemica dell'Appennino centrale

Silene roemeri subsp. staminea, endemica

 

Isatis apennina, specie subendemica

Dryopteris villarii

Alchemilla alpina

 

Rosa pendulina

 

La fossa del Puzzillo

 

Drypis spinosa al margine della fossa del Puzzillo 

il Ranno spaccasassi, Rhamnus pumila

la Primula auricola, orecchio d'orso. Specie protetta

Heracleum phondylium subsp. orsinii 

Campanula scheuchzeri subsp. scheuchzeri. A Lucoli è presente anche la subsp. pseudostenocodon, endemica dell'Appennino centro-meridionale

Silene vulgaris subsp. prostrata

Campanula tanfanii, specie endemica dell'Appennino centrale

Sorbus acuparia, abbarbicata sulla roccia calcarea

Potentilla apennina, presente solo sui principali gruppi dell'Appennino centrale

La salita verso la cima occidentale del Costone, 2239 m.

Dianthus brachycalyx, altra specie endemica dell'Appennino centro-meridionale

il Grifone, Gyps fulvus fulvus

 

 

Cymbalaria pallida, il Ciombolino abruzzese, specie endemica dell'Appennino centrale, presente solo sui ghiaioni montani di Abruzzo, Lazio e Molise.

L'alta valle del Puzzillo vista dal M. Puzzillo

Sulla cima orientale del Costone, 2271 m. Anthus trivialis, il prispolone. Aspettava pazientemente che finissi di mangiare il mio panino.


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