Cenni di
Geologia
Dal punto di vista geologico, la
maggior parte del territorio è formato da calcare e rispecchia le
caratteristiche delle catene Gran Sasso, Sirente e Velino. Sono
visibili molte doline diffuse di piccola e media ampiezza. Sulle
vette più alte vi sono affioramenti di Bauxite in sacche non molto
estese. Le più ampie sono state sfruttate negli anni ’50 e ’60 del
secolo scorso per creare lavoro in zona. Da esse sono stati estratti
approssimativamente un milione di quintali di minerale con una
percentuale di alluminio al massimo del 60%. Furono abbandonate
anche a seguito dello sfruttamento di miniere asiatiche ed
australiane dove il minerale veniva estratto quasi puro. Nella zona
di Campoli, Colle Munito, I Marmari e Fossa Palomba troviamo
affioramenti di un prestigioso marmo venato usato in piccole
sculture che abbelliscono alcune delle nostre chiese. Se ne tentò
anche la commercializzazione e fu aperta per questo l’audace strada
di Fossa Palomba, finanziata da privati per tale motivo. Il
tentativo fallì quasi subito.
Più consistente è la presenza di
arenarie, che partono in lingue sottili da sotto Casamaina sul
versante sud-est e formano un prezioso tappo su tutta la dorsale
fino a sfociare verso Sassa. L’altitudine maggiore alla quale
troviamo sedimenti di arenarie è Sett’acque, a 1900 metri di quota.
Questa zona, condivisa con i comuni di Aquila e di Rocca di Cambio,
presenta diversi piccoli scorrimenti che formano microhabitat
floristici e di microfauna molto ricchi ed interessanti. Il tappo
arenaceo dà vita a numerose sorgenti e falde acquifere quasi
esclusivamente nel versante nord-est della valle, di buona e
costante portata nella zona delle Ollane e Prato Lonaro. In
quest’area, in occasione di alcune perforazioni, sono state
evidenziate vene di marne scure molto compatte e durissime fino alla
profondità di oltre 150 metri. Nella zona di S. Andrea si trovano
alcune sedimentazioni di argille scure con numerosi resti fossili di
varia specie ben conservati.
Sui versanti di
Fossa Palomba, come verso il Velino e Campo Felice, vi è una forte
concentrazione di ceneri vulcaniche provenienti dalle antiche
eruzioni laziali dei Colli Albani e del lago di Vico. I silicati si
riconoscono ad occhio nudo dal luccichio che mandano camminando
controsole. Conchiglie fossili si trovano con frequenza nel
territorio con concentrazioni maggiori in alcune zone. Sono stati
rinvenuti a volte denti di squalo, occhi di pesce e qualche riccio
marino. I brecciai li troviamo sul Puzzillo, sull’Orsello e sulla
Torricella, dove sono più estesi e molto ricchi dal punto di vista
botanico. Troviamo inoltre pareti rocciose e relativi macereti oltre
i 2000 metri sulle maggiori vette: Costone, Orsello, Puzzillo,
Uccetto, Peschiogori e Torricella. Le fitocenosi cambiano in maniera
significativa a seconda dell’habitat e dei fattori microclimatici o
di adattamento della specie. A distanza di pochi metri possiamo
trovare associazioni vegetali totalmente diverse.
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