ITINERARI NATURALISTICI

Tra le sterrate e le boscaglie di fondovalle - Via S. Martinello

Testi e foto di Enzo De Santis

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La Via S. Martinello è una strada sterrata di fondovalle, lunga poco più di 2 km. A pochi metri sulla destra scorre il Rio che l'accompagna per un bel tratto e che specialmente a primavera fa sentire forte la sua voce.

Fino a qualche decennio fà sorgeva lì vicino, dall'altra parte del Rio, il Molino Curti. Lo univa alla strada un piccolo ponticello in mattoni.

Prati e boscaglie si alternano ai due lati della strada. I prati sono molto più presenti sulla destra orografica della strada, quella dove scorre il Rio, mentre sulla sinistra qualche piccola radura interrompe ogni tanto la boscaglia a volte impenetrabile. Raro qualche appezzamento coltivato ad orto.

Particolare della boscaglia. Spicca la macchia bianca del Fraxinus ornus, l'Orniello.

Tra la primavera e l'autunno molte specie di fiori si alternano lungo i margini della strada. Anche la fauna è abbastanza ricca ma è molto difficile fotografarla. Non è raro avvistare la volpe o l'istrice, il tasso o lo scoiattolo, lepri e fagiani. D'inverno, con la neve, spesso è stato avvistato il lupo. Molto più facile fotografare i fiori e le farfalle.

 Il piccolissimo fiore femminile del Corylus avellana, il nocciolo. In alto i fiori maschili

Questo è un fiore presente praticamente tutto l'anno, molto comune ma solo a bassa quota. L'Helleborus foetidus, l'Elleboro puzzolente

Primula vulgaris

Potentilla micrantha

Pulmonaria hirta. Il nome generico deriva dalle macchie bianche sulle foglie che somigliano a quelle di un polmone malato

Ranunculus ficaria

La primavera è anche il mese delle Morchelle, le "Spignole". Nella foto sopra Mitrophora semilibera, sotto Morchella elata

 

Salix purpurea, pianta legnosa con portamento cespuglioso o arboreo, diffuso lungo le sponde e i greti dei corsi d'acqua

 

Thlaspi perfoliatum

Ulmus minor, l'Olmo campestre

un bel fagiano comune, Phasianus colchicus, maschio

Buglossoides arvensis

Calepina irregularis

Viola odorata, dal profumo intenso

Due esemplari centenari di Castanea sativa, sempre più rari da vedere ai margini della strada

I getti primaverili del Luppolo, Humulus lupulus, ottimi in cucina

 

I prati a fine aprile, una distesa di verde e giallo con i biancospini, i prugnoli e i ciliegi in fiore

Prunus avium

Prunus cerasifera

Arabis collina

Chelidonium majus. Tutta la pianta è tossica per il suo contenuto di alcaloidi

Foglie e frutti (al centro) di Colchicum multiflorum. Fiorisce alla fine dell'estate, ma le foglie e i frutti compaiono solo in primavera. I semi sono provvisti di una escrescenza carnosa che con l'umidità diventa gelatinosa, permettendogli così di attaccarsi alle zampe degli animali facilitandone la disseminazione

fiori di Fragola, Fragaria vesca

Hepatica nobilis, specie tossica

 

Cardamine hirsuta

Cerastium ligusticum, un fiore poco appariscente che si nasconde nell'erba alta

 

Cytisus hirsutus

Erithacus rubecula, Pettirosso. Combattivo e orgoglioso; nel suo territorio non ammette altri pettirossi

 

Lamium purpureum, spesso infestante di ruderi, bordi stradali, orti e vigneti

Luzula forsteri, pianta poco visibile nell'ombra dei boschi

Morchella esculenta, Spugnola. Qualche volta al margine della strada ma più spesso nella boscaglia, fra i rami e le spine... che fatica ma che soddisfazione

Fine aprile, cominciano a spuntare le prime orchidee. Orchis purpurea

Petasites hybridus, pianta di luoghi umidi e sponde dei corsi d'acqua. Emana un odore fetido che ricorda quello delle pulci.

 

Saxifraga granulata

 

Stellaria media, specie invasiva di campi, bordi stradali, giardini e luoghi umidi.

 

Symphytum bulbosum

 

Valerianella locusta, Gallinella comune, ottima per insalatine. E' ricca di vitamina A

Vicia sativa

Viola reichenbachiana

Viola riviniana

Viola tricolor

Anacamptis morio, una orchidea molto comune sui prati di fondovalle

Aristolochia lutea

Ranuncoli e Meli in fiore

ormai è sempre più difficile vedere queste immagini bucoliche

Arum maculatum, specie tossica. I frutti, bacche rosse, sono molto velenosi

Cardamine graeca

Cerastium arvense

Cerastium glomeratum

Coronilla scorpioides; il nome della specie deriva dalla forma del frutto, spesso ricurvo ad una estremità come la coda di uno scorpione

il Melo cotogno, Cydonia oblonga, pianta coltivata e naturalizzata ai margini dei boschi e nelle boscaglie

 

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