Da Sett'acque a Valle Maggiore passando per Campoli


Sett’acque, Serralunga, il laghetto di Bagno, il Monte, l’altopiano di Campoli e Valle Maggiore; di questo crinale lungo circa 13 km che possiamo definire come pascolo roccioso-arido, completamente spoglio, sono stati esplorati la Valle di Sett’acque, Campoli e Valle Maggiore. In alcuni punti sconfiniamo nel comune di L’Aquila.

Sett’acque è una vallata atipica a circa 1900 m s.l.m., fra il M. Ocre a nord e il M. Cefalone a sud. E' formata da un substrato arenaceo ed è contornata da calcare. L’arenaria forma uno strato impermeabile e permette la formazione di piccoli scorrimenti e pozzanghere che, a causa dell’eccessivo carico di bestiame, sono sempre fangose e comunque generano un habitat atipico rispetto ai dintorni. Tra le specie più interessanti, lungo i bordi troviamo una grossa colonia di Scutellaria alpina, Androsace villosa, Centaurea triumfetti, Galium magellense, Herniaria glabra, Allium permixtum, Carex davalliana, Nardus stricta, Centaurea ambigua, Cardus affinis subsp. affinis, Erigeron epiroticus e diverse specie di Alchemilla. Scendendo verso Terrarossa troviamo una bella colonia di Geranium sylvaticum, Lilium martagon, Allium tenuiflorum e Gentiana verna subsp. tergestina.

L'altopiano di Campoli e le alture circostanti, sia verso Vallefico che verso Iaccio delle Rose al confine con L'Aquila, è stato esplorato solo parzialmente. L'altopiano è stato coltivato fino alla metà del secolo scorso e adesso è adibito al pascolo brado; sul prato si rinvengono moltissime specie tra cui Verbascum lychnitis, Securigera varia, Dianthus deltoides, Campanula rapunculus, diverse specie di Poaceae, e il raro Dianthus carthusianorum subsp. tenorei. Sulle alture circostanti si rinvengono invece specie meno comuni o rare come Euphorbia nicaeensis, Himantoglossum adriaticum, Onobrychis alba, Campanula persicifolia, Dianthus brachycalyx, Astragalus vesicarius, molti cespugli di Rosa corymbifera, bei cuscinetti di Herniara incana e di Paronychia kapela, la rarissima Minuartia glomerata subsp. trichocalycina, diverse specie di Centaurea tra cui la Centaurea ceratophylla, nuova per il territorio.

A Vallemaggiore, tra i prati che sovrastano la frazione di Colle, troviamo numerose Orchidacee con una bella colonia di Ophrys bertolonii, poi Ononis reclinata, Vincetoxicum hirundinaria, grosse colonie di Silene vulgaris e belle colonie di Plantago atrata. Più in basso sono comuni Valeriana tuberosa, alcune specie di Stachys, Nigella damascena, Adonis annua e Adonis flammea, (queste ultime sopravvissute come infestanti di vecchie coltivazioni a grano, lenticchie, cicerchie e ceci, praticate fino alla fine degli anni '60 del secolo scorso), Cytisus decumbens, Cytisus spinescens, Euphrasia salisburgensis e Linaria simplex. Più rari la Minuartia glomerata subsp. trichocalicina (specie esclusiva dell’Abruzzo), Cephalanthera longifolia, Prospero autumnale, Gagea bohemica e Viola kitaibeliana. Ai confini con L’Aquila una bella colonia di Euphorbia characias oltre a Serapias vomeracea, Anemone hortensis, Cistus creticus, Plumbago europaea, Stipa capillata, Salvia argentea, Salvia sclarea e Stachys italica .


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