Dal Vallone di Sant'Onofrio al Colle degli Zincari


È una fascia di territorio parallela all'autostrada A24 disposta lungo l'asse nord-sud, lunga circa 7 km e confinante con i comuni di Tornimparte ad est e L'Aquila a nord. È composta da ambienti molto diversi ed è stata esplorata quasi interamente con diverse escursioni. Esclusi il Vallone di Sant’Onofrio, profonda forra boscosa e fresca e Valle Orsara, nel versante sud-ovest del Monte Orsello, a partire da Forchetta Moretti è un susseguirsi di piccole alture calcaree separate da vallette costituite prevalentemente da arenaria; Murri, Le Conche, Melluccio, Colle Raponaglia, La Cona, Manetta Longa, Colle Munito, Querce di Santa Croce, Colle degli Zincari e, ai confini con l'Aquila, la valle di Campo Ramaglia fino alla chiesa della Madonna di Ciccano.

Il Vallone di Sant'Onofrio e Valle Orsara, pur essendo abbastanza vicini, circa 700 metri, presentano ambienti e flora molto diversi. Il primo, naturale prosecuzione della Valle della Giumenta, è lungo circa 1 km, profondo e incassato fra due pareti ripide e boscose. Il fondo, in alcuni punti largo poco più di un metro, è ostruito da grandi massi calcarei rotolati giù dalle creste che lo dominano. Tra le specie più interessanti ci sono Cardamine impatiens e Cardamine chelidonia, Adoxa moschatellina, Asperula taurina, Moehringia trinervia, Sanicula europaea, Doronicum columnae, Hylotelephium maximum, Saxifraga rotundifolia, Daphne laureola, Arum italicum e Arum maculatum, Scrophularia vernalis. Ci sono inoltre diverse specie di felci tra cui Asplenium ceterach, Asplenium trichomanes e Dryopteris filix-mas. Valle Orsara, meno profonda e più luminosa del Vallone di sant'Onofrio, offre una flora del tutto diversa, con diverse specie di Orchidee come Orchis italica, Neotinea tridentata, Platanthera chloranta e Cephalanthera damasonium. Ci sono poi altre specie interessanti come Scutellaria columnae, Linaria purpurea, Dianthus brachycalyx, Centaurea triumfettii e Centaurea ambigua subsp. nigra, Rosa pendulina, Cynoglossum montanum, Ranunculus monspeliacus, Anthericum liliago, Pentanema montanum e Trifolium alpestre.

C'è da dire, purtroppo, che queste due valli e il vicino Fosso della Piletta, solitarie e nascoste fino a pochi anni fa, sono ora attraversate da piste per ciclocross e motocross, create in parte seguendo vecchi sentieri e in parte alterando anche alcuni aspetti del bosco.

Murri (1350 m) e Le Conche (1382 m) non sono mai state esplorate, ma è presumibile che le specie che vi si potrebbero trovare, pur con qualche eccezione, siano le stesse che sono state rinvenute sul Melluccio (1364 m), Colle Raponaglia (1316 m), La Cona (1136 m) e nelle vallette sottostanti. Sono piccole alture con pascoli rocciosi senza vegetazione se non grossi cespugli di ginepro (Juniperus communis) e qualche raro Pinus nigra. Tra le specie trovate su queste alture ce ne sono alcune rare per il territorio, come Orchis simia, Colchicum bulbocodium subsp. versicolor e Crocus biflorus. Tra le altre specie interessanti Oxytropis pilosa subsp. caputoi, Thymus striatus e Thymus oenipontanus, Crupina vulgaris, Medicago prostrata, Ononis pusilla, Stipa capillata, Asplenium ruta-muraria, Potentilla crantzi, Linaria purpurea, Gagea bohemica, Myosotis graui, Ophrys classica e Draba aizoides.

Manetta Longa (1101 m) e Colle Munito (1118 m) sono due alture abbastanza simili, divise dalla sterrata della Valle delle Coppelle e ricoperte nel versante nord, fin quasi sulla cima, da una fitta vegetazione composta da roverelle e cerri oltre che grossi arbusti di ginepro, rari biancospini e carpini. Tra le specie più interessanti e rare nel territorio ci sono Orobanche teucrii, Geranium sanguineum e Myosotis incrassata. Tra le altre specie, oltre ad alcune Orchidee, tra le quali la non comuni Limodorum abortivum e Himantoglossum adriaticum, si incontrano Argyrolobium zanonii, Asperula cynanchica subsp cynanchica, Bupleurum baldense, Carex divulsa, Crupina vulgaris, Fumana ericifolia, Gentiana cruciata, Polygala nicaeensis subsp. mediterranea, Polygala flavescens Geranium tuberosum, Rosa tomentosa, Stachys romana, Aethionema saxatile e Sedum sexangulare.

All’estremità nord di questa fetta di territorio, tra il Querceto di Santa Croce (987 m di quota) e la Madonna di Ciccano (945 m), negli ultimi anni sono stati effettuati diversi sopralluoghi, soprattutto nei dintorni di Fonte Nuova, Colle degli Zincari, dove sopravvivono querce centenarie, Campo Ramaglia e Madonna di Ciccano. Sono state spesso osservate specie nuove per il territorio come Trifolium scabrum, Carthamus lanatus, Bombycylanea erecta, Matthiola fruticolosa subsp. valesiaca, Brachypodium distachyon, Gladiolus byzantinus, Symphyotrichum novae-angliae, Polygala vulgaris, Teucrium siculum, Centaurium pulchellum, Cynoglossum creticum e Jacobaea erucifolia. Sono state anche rinvenute nuove colonie di orchidee poco comuni come Ophrys funerea, Serapias vomeracea, Ophrys bertolonii, Limodorum abortivum e Spiranthes spiralis.


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